Star bene con la terapia del dolore

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Se è vero che ogni problema di salute, o quasi, può essere curato con i farmaci giusti e le terapie appropriate, è altrettanto vero che spesso le cure richiedono tempi lunghi e nel frattempo, se il dolore è forte, può essere necessario ricorrere ai farmaci analgesici. A volte infatti, il dolore può essere più invasivo della patologia stessa e nei casi più gravi può costringere chi ne soffre a rinunciare alle sue principali attività quotidiane. In questi casi è però fondamentale evitare gli abusi e rivolgersi a specialisti in grado di indicarci la medicina più adatta, la dose di somministrazione corretta e il giusto periodo di trattamento. A seconda dell'intensità del dolore e della conseguente necessità di alleviarlo si distinguono tre differenti livelli. Per i dolori più lievi si utilizzano in genere i cosiddetti FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei. Tra i più utilizzati il paracetamolo e il diclofenac. Per i dolori di media intensità si usano gli oppioidi deboli. Infine per i dolori più intensi si prediligono gli oppioidi forti come la morfina. Le conseguenze della terapia del dolore, o algologia in termini scientifici, non vanno però sottovalutate. Ad un livello di analgesici più alto corrispondono infatti effetti collaterali più forti. Si va dalle più frequenti sonnolenza e nausea, fino alla dipendenza dal farmaco e addirittura alla possibilità di morte per overdose.

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Roberto S.

Laureato al Dams indirizzo musicale con una tesi di laurea in filosofia della musica, si divide tra la redazione di contenuti promozionali e la programmazione lato web per il mondo Linux e Microsoft. Nel poco tempo libero che gli resta trova anche il modo di suonare il sax.

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