Un disturbo che sembra banale ma che non bisogna sottovalutare: la stitichezza.
Di che si tratta? Andando su piani di banalità tale disturbo viene qualificato come una impossibilità ad evacuare le feci quindi ad un blocco più o meno intenso a livello intestinale finale.
La digestione, il complesso processo di destrutturazione e assimilazione della propria quantità alimentare assimilata con i pasti, avviene con regolarità solo fino al livello del transito intestinale iniziale, senza che quest'ultimo venga completato e soddisfatto.
Mancando l'evacuazione e lo scarico delle feci in modalità normale e ordinaria (circa una/due volte al giorno) si parla, quindi, di un disturbo chiamato stitichezza.
Lo stitico, di conseguenza, è colui il quale non riesce ad andare di corpo soffrendo di disturbi non percepibili o percepibili a seconda della sua complessione fisiologica e del modus con cui il suo corpo ed organismo reagiscono alla stitichezza.
Come ovviare a questo disturbo? Bisogna, in primis, capire se si tratti di una situazione a breve o lungo termine.
In genere il disturbo deve essere classificato solo dopo un periodo di osservazione di minimo mesi tre: sia che si tratti di una normale stitichezza ostruttiva sia che si tratti di una stitichezza ritardata nel senso di un rallentamento o una richiesta forzatura nella propulsione verso l'esterno da parte dell'apparato anale.
In quest'ultimo caso si parlerà, propriamente, di stitichezza propulsiva e quindi non tanto del successo del processo alimentare di digestione completa e di transito intestinale quanto della richiesta forzatura di contrazioni intestinali per l'espulsione delle feci, qualora tale situazione incorra per una dose di circa un quarto e più sul totale del materiale fecale da eliminare.
Come si può capire da questa premessa l'argomento della stitichezza non è semplice e neppure riducibile ad una sola fattispecie.
Nei casi verificati, solo a quel punto bisognerà capire come mai il soggetto sia disturbato da questa evenienza di stipsi a lungo termine con le conseguenze del caso: dolori, incorrere di emorroidi dolorose o sanguinose, blocchi in fase anale delle feci periodicamente molto dure, gonfiori e fastidi.
Alcune volte persino la febbre ed il mal di testa possono incorrere a rendere ancora più problematica la stipsi cronica ed il blocco intestinale, ma più genericamente si verificheranno malesseri come un mal di pancia o un dolore al basso ventre.
Allora si potrà parlare di dolore stitico e quindi sarà necessario ricorrere ad un trattamento del problema di tipo dietetico ma anche di una più generale rivisitazione del proprio stile di vita.