L’anoressia e l’incubo dei chili di troppo

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Chi non ha mai avuto a che fare personalmente né indirettamente con questo disturbo stenta a capire come il cibo possa influire in modo così negativo sulla vita di molte persone. Chi invece nel corso della propria vita ha subito le conseguenze dell’anoressia ne porterà i segni per tutta la vita, anche dopo la guarigione. L’anoressia, infatti, è una malattia molto invasiva. Colpisce principalmente donne in età adolescenziale, ma sempre più spesso si sente parlare di questo disturbo tra gli uomini in differenti fasce d’età. I sintomi sono numerosi, ma i principali riguardano l’eccessiva paura di metter su peso e di conseguenza una perdita smisurata di chili, il rifiuto di assumere cibi o la necessità di vomitare dopo averlo fatto, la continua necessità di verificare il proprio peso. Ma spesso si verificano anche l’assenza del ciclo mestruale, l’incapacità di concentrarsi, sbalzi di umore, insonnia, dolore muscolare. Il primo passo verso una guarigione è l’acquisizione della consapevolezza di essere malati. Nella maggior parte dei casi, infatti, il disturbo viene messo da parte fino a quando non sfocia in problemi di salute molto gravi, talvolta nel ricovero in ospedale. In questi casi è importante avere il supporto delle persone a cui si vuole bene, ma è fondamentale affidarsi all’aiuto di specialisti che seguiranno ogni fase del recupero fino alla guarigione, offrendo supporto medico e psicologico per evitare che una volta superato il problema si ripresenti in futuro.

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Roberto S.

Laureato al Dams indirizzo musicale con una tesi di laurea in filosofia della musica, si divide tra la redazione di contenuti promozionali e la programmazione lato web per il mondo Linux e Microsoft. Nel poco tempo libero che gli resta trova anche il modo di suonare il sax.

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