Il Tiramisu è diventato tanto abituale sulle tavole imbandite italiane, anche in quelle di alto livello di gusto e piacevolezza, che ci siamo dimenticati le sue umili origini.
Questa creazione così “di successo” e dunque obbligata in tutti i Ristoranti e le Scuole di Cucina che si rispettino, non ha poi una origine nobile come si penserebbe dall’assonanza con altri sapori e dolci di antica memoria.
Vale la pena di ricorda che questo prodotto di arte pasticcera nasce nel Settentrione d’Italia in tempi recenti, affermandosi al di fuori dei confini dell’ex Lombardo-Veneto appena nei primissimi anni ’70 scorsi.
Si tratta, quindi, di una vera e propria innovazione derivante da una precedente ricetta dolciaria ( si veda l’esaudiente spiegazione di http://www.mascarponeoptimus.it/it/la-storia.aspx ) ben conosciuta come “crema di mascarpone” e quindi come una raffinata evoluzione del composto di uova sbattute, liquore, zucchero di canna ed altri ingredienti a piacere (cannella, miele, cacao magro).
Il successo fu evidente sin dai primissimi momenti anche se il creatore di questa deliziosa sfida pasticcera è rimasto, praticamente, sconosciuto ai più del grande pubblico.
Infatti pochissimi conoscono la storia dell’operoso e talentuoso pasticcere trevigiano Roberto “Loli” Linguanotto, vissuto tra Germania e Italia negli anni del Boom economico e dell’epopea degli Italiani nelle lande teutoniche.
I tempi di oggi, però, richiedono anche delle varianti moderne e meno caloriche di queste delizie e ciò, al di là di difficoltà oggettive per il mantenimento di standard di gusto e qualità, rimane una sfida stimolante che, recentemente, è stata vinta solo con l’ingresso dei dolcificanti naturali derivanti dalla pianta di Stevia.
Lo dimostra una ricetta di Tiramisu dietetico che, i più, potranno provare per sperimentare la possibilità di gustare la delizia del dolce cremoso senza finire in turbini di autocolpevolizzazione per il carico calorico o zuccherino.
Ora il Tiramisu dietetico è possibile, vediamo come “costruirlo” seppur rimanga un dolce non semplicissimo e non per principianti.
Gli ingredienti sono i seguenti: 400 gr di biscotti secchi, 500 gr di ricotta light, 250 gr di panna da montare, 1 cucchiaio di myDietor Cuor di Stevia, Cioccolato fondente in scaglie q. b. , 1 tazza di caffè, cannella q.b, 1 baccello di vaniglia, cacao amaro q.b.
La preparazione segua i gli step con attenzione a partire dal primo passaggio del caffè: fare una tazza di caffè da lasciar raffreddare.
In seguito si lavori la ricotta unendola alla stevia, ai semini della vaniglia ed alla cannella; il composto va mescolato bene e vigorosamente fino ad eliminare tutti i grumi per ottenere una crema liscia.
Aggiungere qualche scaglia di cioccolato fondente.
A parte, a questo punto, si inizi a montare la panna, amalgamandola alla crema di ricotta previamente ottenuta; con una pirofila rettangolare si potrà adagiare il composto di ricotta e panna al fine di formare un primo strato sottile.
Questo strato si chiama “letto del Tiramisu”: su di questo si debbono sdraiare, uno ad uno, i savoiardi dopo averli impregnati leggermente di caffè; questo è il primo strato.
Coprire con la crema e ripetere il procedimento fino all’ultimo savoiardo, a quel punto va coperta la superficie con uno strato di crema sul quale spolverare il cacao amaro.
La finezza finale consiste nel guarnire con altre scaglie di cioccolato; il tutto va, poi, coperto con la pellicola e lasciato riposare in frigorifero per almeno 3 ore.
Si consiglia di trattare i savoiardi dello strato più basso in modo da inzupparli di meno di caffè rispetto a quelli disposti in superficie poiché il liquido tende a colare in basso rendendo più intrisi di caffè gli strati inferiori.
Dietetico in quanto ad assenza di zuccheri aggiunti ma, comunque, gustosissimo.