Alla scoperta della dolcissima Stevia

La Stevia è una piccola pianta spontanea originaria delle montagne tra Paraguay e Brasile, furono gli indigeni Guaranì a usarla come dolcificante per la prima volta Photo by Steve Shreve on Unsplash

La Stevia è una piccola pianta spontanea originaria delle montagne tra Paraguay e Brasile, furono gli indigeni Guaranì a usarla come dolcificante per la prima volta: usavano le sue foglie per addolcire il Mate, il tradizionale infuso della regione amazzonica, piuttosto amaro da consumare “liscio”.

Le sue foglie vengono utilizzate da centinaia di anni, e nella lingua dei Guaranì è chiamata “erba zuccherata”.

 

Ha una grande capacità dolcificante sia nella sua forma naturale in foglie integre (dalle 10 alle 15 volte più dolce del comune zucchero bianco), sia in forma di polvere bianca, estratta dalle foglie della pianta, in cui si presenta al suo massimo, superando di almeno 200 volte il potere dolcificante dello zucchero. Al palato rimanda una forte sensazione di dolce, con una raffinata nota di liquirizia alla fine.

Le foglie, raccolte ed essiccate, vengono immerse nell’acqua per “liberare” le componenti dolcificanti contenute al proprio interno. L’estratto viene filtrato, purificato, essiccato e cristallizzato, diventando così la polvere bianca che conosciamo.

 

La Stevia è indicata nelle diete per persone che soffrono di diabete, non causa infatti problemi, e nelle diete ipocaloriche, non presentando alcun potere calorico. Non altera il livello di zucchero nel sangue e non ha tossicità, a differenza di alcuni dolcificanti sintetici alternativi allo zucchero tradizionale. Viste queste caratteristiche, naturalmente non provoca nemmeno carie e disturbi alla placca dentaria.

L’uso massiccio della stevia come dolcificante in tutto il mondo è relativamente recente. Per quanto riguarda l’Europa, il suo utilizzo è stato autorizzato a partire dal 2 dicembre 2011, e in questo breve periodo si è affermato come uno dei dolcificanti naturali prediletti dall’industria alimentare, che lo produce per dolcificare dolci, torte, tutti i generi di alimenti in cui può andare a sostituire lo zucchero bianco. Più difficile, o meglio, non adatto a tutti i gusti, usarlo come alternativa in alcuni tipi di bevande, per via del suo intenso retrogusto che può non essere apprezzato da tutti i consumatori.

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Valentina P.

Decoratrice e poetessa, si è laureata all’Accademia di Belle Arti e si occupa di politica nel tempo libero. Ama la scrittura, l’arte, i viaggi e il web.

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